Com’era prevedibile, ritorna l’alleanza Lega-Pdl per le regionali in Lombardia e per le elezioni nazionali.

Praticamente, Maroni fa quello che ha sempre fatto Bossi. E si allea con Berlusconi. Per fare la macroregione di tutti i padani (che se ne sente proprio il bisogno) e per dare al Nord quello che non ha avuto in questi anni, con gli slogan di sempre. Ecco il vero significato di cerchio magico: si ripetono le stesse cose, non si fanno, si torna al punto di partenza, si ripetono le stesse cose, non si fanno, si torna al punto di partenza…

Pare che nella base i malumori siano parecchi, ma che ci volete fare? Senza quell’alleanza, la vittoria del centrosinistra a Milano e a Roma sarebbe stata assicurata. E da quelle parti, soprattutto quelle padane, prevale da sempre un certo qual realismo politico, nonostante i toni rivoluzionari, i cappi e le scope.

Ora la Lombardia si conferma il vero Ohio, e anche il Veneto (ocio!): se Bersani dovesse vincere in Lombardia, si assicurerebbe la vittoria anche al Senato, senza dubbio alcuno.

Motivo per il quale, spero che stasera, in direzione nazionale, gli innesti alla lista uscita dalle primarie siano, in particolare proprio per la nostra regione, di altissimo profilo. Altrimenti è meglio non avere alcuna ‘aggiunta’, e candidare solo quelli che hanno capacità di rappresentare il famoso territorio e di rappresentare la sfida politica più decisiva.

Ci si gioca tutto, tra il Ticino e il Mincio. E anche un po’ più a est. Cerchiamo di non dimenticarlo. E cerchiamo di non dimenticare che alle elezioni mancano meno di cinquanta giorni. Così, per fare mente locale. Appunto.

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